Top2015: i 20 migliori film dell’anno.

Ecco un’altra lista dei migliori film dell’anno. Questa però sarà la seconda parte di quella scritta da me il 31 dicembre e che potrete trovare completa delle mie analisi qui. Una sorta di aggiornamento 2.0. Con questa nuova top voglio dare maggior spazio ad alcuni titoli che sento il dovere di fare conoscere e che non sono riuscito a menzionare nella mia iniziale stretta ed assoluta top10. Ecco la mia personale top20 del 2015.
Ricordo che l’unica regola di questa classifica è che il film sia uscito in Italia tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2015.

Iniziamo ricapitolando la principale top10.

1. Whiplash
2. Birdman (o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza)
3. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della Forza
4. Mad Max: Fury road
5. Suburra
6. Inside out
7. Ex machina
8. The lobster
9. Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
10. Sicario

Ma ora, tralasciamo questa prima parte (che ripeto di aver già esplorato qui) e concentriamoci sugli altri 10 restanti titoli.

11. Chappie

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Chappie by Neill Blomkamp

Chappie lo avevo già mostrato come antreprima nella scorsa classifica (era il +1) e quindi rieccolo qua in 11esima posizione. Fantascienza sì, ma con quel minimo di riguardo sociale che Neill Blomkamp inserisce in tutti i suoi film. Sembrano semplici scifi action ma analizzandoli bene c’è tutta una critica dietro riguardante le condizioni sociali e politiche di Johannesburg, città natale del regista. Chappie in questione poi è un grande film che ruota attorno al rapporto tra uomo e intelligenza artificiale in un contesto action e molto pop, dove figura il duo dei Die Antwoord. Ninja e Yolandi Visser sono perfetti nella loro parte di gangster pop tamarri dal cuore buono in un mondo di cattivi.

12. Non essere cattivo

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Non essere cattivo by Claudio Caligari

Estremamente gradito ed applaudito a Venezia72, il film dell’ormai scomparso Claudio Caligari racconta storie di droga, bassifondi e amicizia, tra disperazione e vitalità. Dialoghi e fotografia perfetti. Uno dei migliori film italiani di quest’anno, secondo solo a Suburra poichè ho preferito premiare il regista più giovane (il film di Stefano Sollima l’ho inserito in posizione n5 nella top10).

13. Victoria

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Victoria by Sebastian Schipper

Victoria è un unico piano sequenza. Victoria è il piano sequenza (altro che Birdman)! Non ci sono tagli e non c’è traccia di CGI. Tutto si svolge in una città in una notte sola con una ripresa unica, che segue Victoria dall’inizio alla fine senza mai perderla di vista.  Ed è bellissimo seguire le azioni di Victoria, passo dopo passo, minuto dopo minuto, in uno sviluppo sempre più drammatico in cui però tutto ci sembra così normale e così vero.

14. Predestination

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Predestination by Michael e Peter Spierig

Approdato in Italia con quasi 1 anno di ritardo, questo piccolo gioello dei fratelli Spierig si ispira ad un romanzo di Robert A Heinlein e mette in mostra un intrigante thriller con viaggi nel tempo e due principali personaggi misteriosi. In qualche modo ricorda Looper ma questo è ancora più ingegnoso e ricco di colpi di scena.
Un occhio di riguardo alla esordiente Sarah Snook per il suo incredibile lavoro che riesce a tenere testa al già ormai più che affermato Ethan Hawke.

15. The visit

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The visit by M. Night Shyamalan

Ultimamente Shyamalan se n’era uscito con pellicole deludenti, ma con The visit sembra riessere tornato agli inizi: di quando riusciva a creare un senso di dubbio misto all’angoscia. E non solo, riesce a creare un horror originale (cosa sempre più difficile) di quelli che non per forza ti devono spaventare con il rumore assordante improvviso delle casse acustiche, ma che è una escalation di tensione con un colpo di scena finale. Inoltre la tecnica del mockumentary non è così invadente come spesso accade in molti film, ma è tutto ben proporzionato.
Occhio ai nonni!

16. Il racconto dei racconti

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Il racconto dei racconti by Matteo Garrone

Criticato da molti, trovo che Garrone sia riuscito a differenziarsi da quella moltitudine di ormai troppo simili fantasy. Matteo Garrone ha ricreato il fantasy all’italiana, tra bellissimi mostri in animatronic e paesaggi dalle luci reali senza l’utilizzo di grossi filtri. Poteva essere una delle delusioni del 2015, in quanto copia dei grandi fantasy d’oltre oceano, ma si è rivelato un piccolo capolavoro e una grande sorpresa.
Italiani, puntiamo sui film di genere (l’avevo detto anche per Suburra)!

17. Sopravvissuto – The martian

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Sopravvissuto – The martian by Ridley Scott

Certamente un film ambizioso e allo stesso tempo strutturato appieno nel proprio genere: la fantascienza (geek). Spiritoso nel raccontare argomenti seri. Anche quest’anno abbiamo dovuto salvare Matt Damon… 

18. The tribe

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The tribe by Myroslav Slaboshpytskiy

Vincitore del Milano Film Festival 2014 e presentato a Cannes dove ha ricevuto parecchi consensi, The tribe è un film di mafia muto, nel senso che tratta di malavita fra ragazzini di un collegio per ragazzi sordi ed è interamente realizzato nella lingua dei segni ucraina senza l’uso dei sottotitoli. Inizialmente sembra ridicolo e grottesco ma con lo svilupparsi si denota il suo lato serioso, ma pur sempre estremamente interessante.

19. John Wick

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John Wick by David Leicht e Chad Stahelski

Dov’era finito il genere action di qualità? In un vortice di film sempre più spesso simili in cui compaiono Jason Statham o altri ex eroi ormai vecchi o un mix di tutti e due le cose insieme, ecco che grazie a Nicolas Winding Refn si è ricominciato a fare film sofisticati. E Leicht&Stahelski devono molto a Refn. Un’estetica molto studiata: luci, inquadrature, location e movenze sono perfetti per una rappresentazione notturna molto pop underground di ambienti malavitosi dove l’azione è tutto ciò che conta. Da quando inizia a quando finisce, il film è un perfetto esempio di action.
L’elemento del cane però è terribile!

20. Kingsman: Secret service

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Kingsman: Secret service by Matthew Vaughn

Non solo John Wick tra i film d’azione. Come ultimo posto ho voluto inserire un film adrenalinicamente folle e dalle idee trash, ma da un’estetica tutt’altro che approssimativa. Irriverente e sopra le righe, Vaughn ci regala una storia di spie inglesi estremamente eleganti e cattivoni psicopatici che fanno il verso a James Bond, con un piglio “tamarro”. Una commercialata piacevole da rivedere e rivedere.
Ps: da non perdere l’epica scena del combattimento in chiesa.